mercoledì 17 febbraio 2010

La spirale delle Bugie



Parto da una domanda posta da un utente:
Mi interessa vedere in che modo sia possible sfuggire dalla spirale delle bugie.

La domanda è molto importante per chiunque desideri fare un lavoro su di sé. La condizione di menzonga è quella in cui tutti ci troviamo. Ma si tratta soprattutto della menzogna dovuta alla nostra ignoranza circa noi stessi.
La menzogna è nutrita dalla paura di quello che non conosciamo, dall'identificazione che ne scaturisce che ci ipedisce di vedere oltre quelle poche informazioni e percezioni che abbiamo della nostra realtà.
Come è possibile, e che condizioni è necessario creare per sfuggire a questa spirale?
Credo per affrontare questa domanda possiamo inizare definendo cosa è la menzogna, analizzando le sue principali espressioni.

venerdì 5 febbraio 2010

Pagina dei commenti 5#

Vi prego di continuare i commenti aperti su questa pagina.
Grazie.

venerdì 15 gennaio 2010

Stavo rileggendo la lista dei doveri esserici e mi sono reso conto che l'ordine con cui sono indicati non è casuale, questo vuol dire che prima di poter passare da uno all'altro è necessario che il precedente sia realizzato.
Per cui se sono troppo preoccupato nel procurarmi il cibo e il necessario per la mia sopravvivenza sarà difficile potermi dedicare all'autoperfezionamento, così se il mio bisogno di autoperfezionamento è solo per la gratificazione del cane che è in me sarà inutile la conoscenza delle leggi della creazione del momndo e soprattutto sarò profondamente impermeabile alla loro manifestazione al di fuori del mio egoismo.. e dunque sarò sicuramente in opposizione al concetto di pagare il qualunque debito sia ingiustamente posto sopra la mia esistenza.. e in relazione a questo cosa vogliono gli altri da me e cosa devo io agli altri? il loro perfezionamento? tutt'al più mi confronto con gli altri per tittillare la mia vanità..

Il primo dovere: avere nel proprio essere-esistenza tutto quanto soddisfi e sia veramente necessario per il proprio corpo planetario.

Il secondo dovere: avere un bisogno istintivo, costante ed inflessibile, per l'auto-perfezione nel senso dell'essere.

Il terzo dovere: lo sforzo cosciente di conoscere sempre di più sulle leggi della creazione del Mondo e del mantenimento del Mondo.

Il quarto dovere: lo sforzo, dall'inizio della propria esistenza, di pagare al più presto il debito del proprio nascere e della propria individualità, in modo di essere liberi di alleviare il più possibile il Dolore del nostro Padre Comune.

Il quinto dovere: lo sforzo di prestare sempre assistenza al perfezionamento più rapido possibile di altri esseri, sia quelli simili sia a quelli di altre forme, fino al grado del sacro " Martfotai," ovvero fino al grado dell'auto-individualità.

giovedì 14 gennaio 2010

Gnostic Gospel of Thomas

Gnostic Gospel of Thomas:

Jesus said:
“If those who lead you say to you, 'See, the kingdom is in the sky,' then the birds of the sky will precede you. If they say to you, 'It is in the sea,' then the fish will precede you. Rather, the kingdom is inside of you, and it is outside of you. When you come to know yourselves, then you will become known, and you will realize that it is you who are the sons of the living father. But if you will not know yourselves, you dwell in poverty and it is you who are that poverty."

mercoledì 13 gennaio 2010

Idiota

idiota
Da Wikizionario, il dizionario a contenuto aperto.

Italiano
Aggettivo
chi non ha adeguate capacità intellettive
cosa od opera fatta da chi non pare avere adeguate capacità intellettive
persona idiota, pensiero idiota

Sostantivo
persona considerata di scarso intelletto
l'idiota di turno gridò parole oscene.

Sillabazione
i | diò | ta

Etimologia / Derivazione
Dal latino idiòta, a sua volta dal greco antico idiòtes (da idios, particolare): privato in contrapposizione a pubblico, cioè che non partecipa alla vita pubblica (in quanto incapace a vario titolo). Colui che vive ai margini od al di fuori della società considerata civile ed assume quindi comportamenti che questa considera spesso sconvenienti o insensati.

martedì 12 gennaio 2010

Sistema anti spamm

Salve a tutti,
ho visto che sono stati postati alcuni messaggi di spamm, per evitare questo problema ho settato il blog in modo tale che chi vuole postare un commento debba inserire un codice. Mi rendo conto che può essere scomodo ma in questo modo spero di evitare lo spamm.

martedì 29 dicembre 2009

Jokes

Ho letto questa barzelletta(?) su un sito e la riporto perché mi è piaciuta molto.

Gesù, Gurdjieff e Mosè camminavano insieme conversando meravigliosamente quando arrivarono ad un fiume in piena troppo ampio per essere guadato. Tutti e tre si sedettero guardandosi l'un l'altro e poi guardarono il fiume. Improvvisamente Gesù si alza e dice "io posso attraversare", e inizia a camminare sulle acque raggiungendo l'altro lato del fiume.

Gurdjieff studiò Gesù con grande volontà e concentrazione. Quando Gesù arrivò sull'altra sponda Gurdjieff si alzo e senza voltarsi indietro attraversò il fiume allo stesso modo, salì la collina e si sedette accanto a Gesù.

Mosè era perplesso. Ha visto il roveto ardente e ha portato i 10 comandamenti, ma non è mai arrivato alla terra promessa. Egli guarda il fiume e ha paura, ma pensa, "Quei due sono venuti dopo di me - tutto quello che possono fare dovrei essere in grado di farlo". Così si toglie i sandali e comincia a passare il fiume ma cade ed inizia ad agitarsi schizzando, "la mia barba si sta bagnando, cosa devo fare?"

A questo punto Gurdjieff si rivolge a Gesù e dice: "Pensi che dovremmo dirgli dove sono le rocce ?"

giovedì 10 dicembre 2009

Estratto

Mi è stato inviato (grazie Maurizio) via mail un estratto dal libro di Friz Peters, ho piacere di condividerlo sul blog.
Buona lettura:

L’esistenza, così come viene comunemente vissuta, è una specie di letargo, soleva dire Gurdjieff. Per “risvegliarsi” occorre lavorare duramente su di sé, occorre compiere degli sforzi coscienti.
La sua è una visione del mondo e dell’uomo che può sconcertare ma, indubbiamente, anche affascinare. E’ come se aprisse uno spiraglio da cui si intravede la possibilità di conseguire la libertà. La libertà di “essere”.
Si pensi solo a quanto sarebbe diversa la vita se l’uomo potesse compiere i suoi gesti, i suoi atti, in modo consapevole e non trascinato dalla forza degli eventi; a cosa sarebbe la vita se l’uomo avesse la capacità di giudicare senza identificarsi, senza farsi travolgere dalle emozioni. Questo non significa, come molti potrebbero pensare, che sarebbe privo di sentimento, tutt’altro, sarebbe solo un essere sempre presente a se stesso e agli altri, un essere consapevole di ciò che avviene dentro e fuori di sé.
Gurdjieff pare invitarci a chiederci se comprendiamo chi siamo, che cosa vogliamo, perché soffriamo. Interrogativi che tutti noi, in un momento o nell’altro, ci siamo posti, ma ai quali raramente sappiamo dare una risposta “sincera”.
E Gurdjieff sembra insistere, punzecchiarci affinché la smettiamo di mentire a noi stessi e abbiamo il coraggio di guardare dentro di noi senza barare.
E’ un’impresa ardua quella che Gurdjieff chiede di fare ma, forse, vale la pena di tentare.

Fritz Peters - I miei anni con Gurdjieff

lunedì 7 dicembre 2009

La linea di minima resistenza

Salve a tutti, vorrei segnalare un interessante articoletto dove si definisce la linea di minima resistenza. Anche se non è direttamente un soggetto della Quarta Via reputo molto interessante definire questo soggetto, perché dal punto di vista del sistema queste non sono altro che ottave laterali discendenti.
Torno a dire i termini dell'articolo non sono attinenti al Sistema, ma definiscono molto bene l'atteggiamento, diciamo che è possibile comprendere quello di cui parla e riscontrarlo nelle nostre vite e nel nostro lavoro molto frequentemente.
Buona lettura:

http://luigiruffolo.it/2008/05/linee-di-minima-resistenza/

domenica 6 dicembre 2009

Pagina dei commenti 4#

Questa è la nuova pagina dei commenti aperti, per favore postate i vostri commenti qui e non sulle vecchie pagine.
Grazie

venerdì 27 novembre 2009

Essere sinceri con se stessi

Essere sinceri con se stessi
Questo è uno dei soggetti più importanti nel lavoro su di sé.
E' quello che dovremmo imparare attraverso la comprensione (conoscenza ed essere).
Questo post è aperto ai commenti in relazione a questo soggetto.

venerdì 13 novembre 2009

Riflessioni sulla Quarta Via

Salve a tutti,
recenti scambi con gli utenti del blog mi hanno portato a voler postare alcune riflessioni e ricordi che ho su quanto letto nei testi della Quarta Via e nelle testimonianze delle persone che sono state vicine a Gurdjieff nel periodo in cui ha insegnato.
Vorrei iniziare dal ricordo che Mr. Gurdjieff aveva lo scopo di preparare i suoi allievi ad insegnare il Sistema, ed anche in vita li ha invitati a trasmettere ad altri in diverse città del mondo. Questi lo hanno fatto, e regolarmente tornavano da Mr. Gurdjieff per confrontarsi su quello che vivevano, portavano il loro studenti a conoscere il maestro, il quale insegnava loro. Ci sono diverse testimonianze sul modo di insegnare di Mr. Gurdjeff alcune lo disegnano in un modo altre in quello opposto. Personalmente credo che questo sia dovuto alla sua grande capacità di relazionarsi in maniera diretta e personale con ogni individuo che incontrava. Questo rende quindi molto difficile determinare quale sia la direzione "giusta" visto che ve ne sono tante e molto diverse tra loro nel modo di insegnare di Mr. G.
Ouspensky ha riportato quella che è stata la sua esperienza con Gurdjieff, ma essendosi il loro legame interrotto, nonostante il rispetto fosse presente, Mr. Ouspensky ha potuto testimoniare solamente una parte dell'insegnamento di Gurdjieff. Non dobbiamo dimenticare che lo stesso Gurdjieff ha apportato molte modifiche al sistema lungo l'arco della sua esistenza dimostrando la dinamicità ed organicità del sistema e la non sua fissità in principi assoluti.
Altri allievi come Bennett ad esempio sono stati vicini a Gurdjieff fino al momento della sua morte avendo con lui un rapporto diretto e sempre di grande rispetto. Bennett nell'arco della sua vita ha intrapreso anche altri percorsi per sua libera scelta, ma leggendo i suoi scritti e considerando i presupposti a cui fa riferimento si nota che non ha mai abbandonato l'uso e l'applicazione delle idee della Quarta Via, Gurdjieff era a conoscenza dei suoi scritti e quelli prima della sua morte li ha accolti, questo risulta da informazioni che si possono trovare in diversi testi.
Orage era un uomo di grandissima intelligenza molto stimato da Mr. Gurdjieff, ha fatto del suo meglio per seguire gli insegnamenti del suo maestro, e anche quando si rese conto di avere mal interpretato quello che Gurdjieff gli aveva insegnato si rese disponibile a cambiare. Quando morì Mr. Gurdjieff ne fu molto addolorato.
Questi sono solo alcuni degli uomini che hanno lasciato una testimonianza del loro Lavoro.
Per quanto ne so sono tutte state persone sincere che hanno affrontato le loro difficoltà e i loro "errori" con grande coraggio. Mr. Ouspensky alla fine della sua vita dichiarò di aver trasformato il sistema in un business e cerò ci cambiare. Mr. De Ropp racconta la sua esperienza nella scuola Ouspensky e vi consiglio di leggerlo.
Questo per dire che dobbiamo fare attenzione a prendere il Lavoro in materia formatoria, a prendere le regole scritte in un libro come un assoluto che rischi di non tenere in considerazione la situazione contingente e reale di un uomo.
E' importante considerare che Mr. Gurdjieff era colui che più di ogni altro si dedicava assiduamente a che le idee non diventassero qualcosa di statico e dunque una nuova prigione per la propria falsa personalità.
Tutto questo per dire che le fonti da cui possiamo trarre ispirazione per il nostro lavoro e per dare il meglio che possiamo, sia che abbiamo un maestro che se non lo abbiamo, sono innumerevoli e dobbiamo trarre quanto più vantaggio possibile da esse. E' un percorso lungo e difficile, concordo che la possibilità di avere una guida sincera e corretta sia di grande aiuto, ma questo non deve significare chiudersi in mondi in cui ci reputiamo assolutamente nel giusto, questo tipo di pensiero dimostra di non essere ancora riusciti a vedere la ricchezza e differenziazione di quello che ci circonda e dunque vanificare le parole e le idee del sistema, nonostante questo posso dire che probabilmente è un passaggio obbligato di coloro che iniziano il viaggio di ricerca. E' altrettanto difficile incontrare persone sincere tanto più difficile persone che sono Maestri, in quanto come tipo di ruolo si presta benissimo alla finzione per scopi personali. Credo che in alcune vite possa esserci solo un maestro, per quelle persone che hanno trovato subito quello che risuona con loro, per altre ci può volere di più e per altre forse ci sono solamente tanti maestri che incontrano nel loro percorso in base a ciò che esse sono e a ciò che gli è possibile affrontare in quel momento. Mi sembra tanto che non possiamo riassumere tutto in poche semplici regole e dire ecco qua. Passiamo fasi differenti della nostra esistenza e quello che facciamo si accumula in noi, sempre considerando persone che cercano di portare maggiore consapevolezza nella loro esistenza. Nel mio percorso ho visto persone che hanno creduto alle idee del sistema per anni ed anni ed hanno sempre dato il meglio di sé, sono poi giunte al momento in cui non le hanno più seguite, il loro viaggio è cambiato quello che hanno fatto li ha portati a valutare altre possibilità. Che dire loro? forse che poverini hanno perso tutto, che sono dannati o altre fregnacce del genere? Se facessimo questo ci porremmo come loro giudici, e questo è quello che stiamo imparando a dire? che chi non segue le nostre stesse traccie sbaglia, chi lo dice? perché? chi siamo noi per pensare alle vite degli altri se non abbiamo prima risolto la nostra, e possiamo essere sicuri che chi ha risolto la sua vita non sta certo a pensare a quanto sbagliano gli altri. In un post è stato detto che un maestro no può mai ripudiare il suo maestro, ma se non iniziamo a non ripudiare quelli che non fanno quello che noi facciamo non inizieremo mai a capire cosa questo significa.
Ci sono tanti diversi aspetti che è necessario considerare e in realtà possiamo sperare di aiutare gli altri solo quando avremo abbastanza esperienza per sapere veramente cosa un'altra persona si vive e non in base alla carina tornasole data da un libro.
Quindi cari cercatori, viaggiato e quant'altro cercate di rimanere aperti, lo so per esperienza personale che non è facile, ma per fortuna ci sono persone che ci ricordano di farlo, e sono le più svariate, se impariamo ad usare il mondo che ci circonda. Queste sono solo riflessioni, non vogliono essere ne insegnamenti ne la definizione statica di quello che si deve o non deve fare le cose cambiano per tutti anche per gli essere consci.. non cambiano solo per chi è fermo.
Buon lavoro a tutti.

Pagina dei commenti 3#

Visto la lunghezza eccessiva della pagina di commenti 2# questa è la nuova pagina dei commenti aperti..
buon divertimento.
Enzo

giovedì 5 novembre 2009

Dal libero arbitrio al bosone di Higgs

Questo è un interessante intervista a Vittorio Marchi - Fisico.
Buona Visone.

mercoledì 4 novembre 2009

Persona diretta dall'esterno e persona diretta dall'interno

Ho letto di recnte un testo di Alexander Lowen fondatore della scuola terapeutica nota come Analisi Bioenergetica.
Il pezzo che riporto di seguito credo sia di grande importanza per chiunque senta la necessità di portare avanti un lavoro su di sé. Spesso la necessità di un autoperfezionamento prende delle direzioni che sono ben espresse da quanto scritto da Lowen. Credo sia importante per chiunque fare un esame personale su dove lo sta portando il suo cammino e le scelte ad esso connesse, soprattutto di che uso si fa del materiale che si studia e si cerca di mettere in pratica.
La Quarta Via nel cosro del tempo ha subito notevoli cambiamenti, ad oggi ci sono diversi gruppi che usando le idee del sistema si stanno orientando verso una sua interpretazione meno dogmatica e che prende spunto dall'esperienza che del sistema è stata fatta negli anni successivi alla morte di Gurdjieff. Questo risulta sicuramente negativo per coloro che seguono rigidamente quanto scritto sui testi in circolazione, ma le persone che portano avanti questa "nuova" espressione del Lavoro sono individui molto più bilanciati e meno egocentrici dei sedicenti maestri che ancora oggi numerosi affollano le nostre comunità.
Beh senza dilungarmi troppo ecco il pezzo tratto dal testo di Lowen "depresione e corpo":
Alexander Lowen
La persona diretta dall'interno ripone fiducia in sé stessa. La persona diretta dall'esterno la ripone in altre persone e così corre contemporaneamente il rischio di essere deluso. cerca sempre qualcosa al di fuori di sé in cui credere: ina persona, un sistema, una credenza, una causa o un'attività. A livello conscio si identifica con i suoi interessi esteriori.
...Ma fa le cose per gli altri e le fa con incoscia attesa che gli altri riconoscano il suo valore e rispondano amandola, accettandola e appoggiandola.
La persona diretta dall'interno agisce e fa le cose per sé. La sua identificazione primaria è con sé stessa in quanto persona e le sue attività sono espressione di ciò che è.
Trova soddisfazione nel suo modo di reagire al mando anziché nella reazione del mondo nei suoi confronti.
Quanto ai bisogni insoddisfatti dell'infanzia, e tutti ne abbiamo, un tipo di persona di questo genere non si attende di vederli soddisfatti da altri.